Tralascio le motivazioni per le quali i tre giorni di silenzio sono stati cancellati (da me) come con un colpo di spugna. Ricominciamo da capo.
Non vorrei arrivare proprio a questo punto però (e le premesse ci sono tutte). Voglio avere fiducia.
Ringrazio chi si è preoccupato per me e per il mio lavoro. La situazione è ancora sullo status del “non si sa nulla”. La firma al ministero per la CIGS è stata fatta, per orari, tempi e modi, ancora non si sa. Sono proprio adesso in riunione e presso gli uffici l’aria si taglia con il coltello. Ho un brutto presentimento. Credo che il disegno nei nostri confronti sia già stato fatto: chiuderci. Indorandoci la pillola ovviamente. Quello che posso fare io è, lottare affinchè questo non avvenga, ma intanto guardarmi intorno. Mi piange il cuore perchè è un lavoro che mi piace (al giorno d’oggi è difficile trovarlo) e dove sto bene.
Magari non si potesse vivere di solo pane.